Caro vecchio Hi-Fi...
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Erano gli anni '70 e '80 e nelle case in cui c'era qualche soldo in più, non poteva mancare "l'impianto stereo".
Una serie di elementi separati, uno sull'altro, uno in parte all'altro, che pian piano si completava di nuovi elementi, sempre più potenti.
Erano gli anni dei vinili e delle grandi marche Hi-Fi come Sony, Mitsubishi, Pioneer, Technics, tanto per citarne qualcuna.
Ed io ero innamorato di Technics... uno dei più belli, almeno per me.
Oggi, che sono un po' più grande, che questi oggetti non costano più i milioni di lire di una volta ma che, cercando bene sui Marketplace come Facebook, Subito.it o E-bay, si possono ancora trovare in buone condizioni (sono elementi che han più di 30 anni, comunque) e a buoni prezzi, ho deciso di ricrearmi il mio Hi-Fi della Technics in versione Midi, cioè leggermente più stretto (36cm contro i 43cm dei normali elementi Hi-Fi).
Per comprendere meglio il listino dell'epoca, esistono un paio di ottimi siti Web che forniscono molti dati interessanti sugli stereo Vintage: HiFiEngine e Vinylengine vi potranno fornire anche Manuali e listini dell'epoca che più vi interessano.
Ci si può fare una cultura, insomma.....
Ed è proprio da qui che scarico il Catalogo della Technics 1990/1991 e, a pagina 39, trovo l'impianto che mi voglio comprare.
L'impianto hi-fi, top di gamma di quell'epoca sul Catalogo, era formato da:
- Technics SU-X901 Digital Integrated Amplifier
- Technics SL-PJ37A Compact Disc Player
- Technics RS-X901 Stereo Double Cassette Deck
- Technics ST-X901 AM/FM Stereo Tuner
- Technics SH-E66 Stereo Graphic Equalizer
- Technics SL-J300R Direct-Drive Automatic Record Player
- Technics SB-CS9 Loudspeaker System
Mi metto immediatamente alla ricerca, ma mi rendo subito conto che esistono sul mercato centinaia di elementi che si somigliano, sempre della Technics dello stesso periodo, con sigle anche leggermente diverse e capisco che sarà una ricerca che porterà via tempo e soldi.
Decido quindi di approcciarmi al progetto comprando quello che trovo in buone condizioni subito, in modo da aver in breve tempo il mio impianto stereo da accendere e potermi godere e poi, col tempo e pazienza, cercare gli elementi singoli che desidero, vendendo i precedentemente acquistati.
Noto che il mercato è piuttosto florido, ricco e assiduamente frequentato.
Il 12 Marzo trovo a Torino da un privato un Technics SU-X302 Stereo Integrated Amplifier da 50W + 50W che sembra tenuto piuttosto bene.
A Verona, invece, trovo un Technics ST-X902L Stereo Synthesizer Tuner.
Qualche giorno dopo, a Brescia, recupero in blocco un Technics SL-BD20 Belt-Drive Auto Return Turntable, un Technics RS-TR255 Stereo Double Cassette Deck (serie standard da 43cm), un Technics SL-P377A Stereo Compact Disc Player (sempre da 43cm) e la coppia di Technics SB-CS65 Loudspeaker System da 120W: il prezzo di tutto il pacchetto è così interessante che se anche due elementi son da 43cm anziché da 36 non mi interessa.
Potrò rivenderli tranquillamente a un buon prezzo, essendo in così buono stato.
Il 23 Marzo accendo per la prima volta il mio nuovo impianto stereo Technics... che musica ragazzi... che suono!
L'elemento che ora davvero manca più di tutti, è l'equalizzatore grafico che in un impianto del genere, non può assolutamente mancare.
Il modello più interessante, funzionale e, perché no, anche bello, è proprio il Technics SH-E66 Stereo Graphic Equalizer che è quasi introvabile se non a costi proibitivi, ma cercando su Subito.it, trovo un ragazzo a Bologna che è disposto a cederlo separatamente da tutto l'impianto e così colgo al volo l'occasione, ad un prezzo decisamente molto interessante.
E questo è il primo elemento dell'impianto che mi ero prefissato di fare, quindi è, per ora, l'unico elemento che resterà in mio possesso, anche perché l'amplificatore è difettato sulla manopola del potenziometro (deve scaldarsi bene prima di ottenere una sensibilità adeguata sulla regolazione del volume).
Mi metto subito alla ricerca del CD e della piastra a doppia cassetta in versione Midi e li trovo da un altro venditore a Torino.
Non sono esattamente quelli che cercavo, ma i modelli Technics SL-PJ28A Compact Disc Player e Technics RS-X502 Double Cassette Deck, comunque molto simili a quelli definitivi.
Qualche giorno dopo, giovedì 6 aprile, completo il mio impianto "temporaneo" e vendo in Sardegna (Cagliari) il mio Technics SL-P377A Stereo Compact Disc Player; mi resta da vendere solo il Technics RS-TR255 Stereo Double Cassette Deck che metto su Subito.it.
Sarà un bel guaio trovare l'amplificatore che voglio... fin'ora, in più di un mese di ricerche su diversi canali, non ne ho mai visto uno.
L'impianto, già così, suona decisamente molto bene.
Il 15 Aprile, miracolosamente, trovo su Subito.it un annuncio di vendita, guardacaso, proprio di un impianto serie 901 che cerco (amplificatore, radio, doppia cassetta ed equalizzatore) ad un prezzo decisamente interessante.
Contatto l'inserzionista (tale Fabio di Pontevico - Brescia) e gli chiedo di bloccarmi l'impianto in attesa di ricevere i dettagli sullo stato e, se è tutto a posto, lo ritiro io.
Il giorno dopo, mi rimetto in trattativa richiedendo dettagli sulle condizioni e, il venditore (dir poco corretto è un eufemismo), mi comunica che ha già preso accordi con un altro acquirente e mi scavalca.
Pazienza, ma in compenso ora so che quegli elementi esistono in Italia, seppur piuttosto rari.
La ricerca continua.
A Maggio, stanco ormai del difetto al potenziometro del mio amplificatore SU-X302 che mi rende praticamente impossibile regolare il volume decentemente (a freddo) e che comincia a funzionare decentemente, ma comunque non perfettamente, solo quando l'elemento si è scaldato per mezz'oretta circa, mi metto a studiare sul Web un sistema per ripararlo.
Una volta scoperta una possibile soluzione, il 13 Maggio inizia l'intervento.
Stacco tutti i componenti dall'impianto HiFi, apro l'amplificatore, con un pennello pulisco dalla polvere di trent'anni tutte le parti, smonto la ventola, la pulisco molto bene e, infine, con un lubrificante spray per contatti elettrici pulisco il benedetto potenziometro.
Poco dopo, rimonto e ricollego tutto con un amplificatore che, finalmente, sembra rigenerato: perfetto!
Certamente questo ne aumenta il valore quando deciderò di venderlo... ora è praticamente quasi come nuovo.
Ora mi resta solo da sistemare la piastra a doppia cassetta RS-X502 che presenta problemi da entrambe le piastre; sicuramente sono le cinghie da sostituire, ma ci sarà anche da regolare la velocità e riallineare le testine.
Cosa un po' più complessa per la mia esperienza...
Prova filamento PLA marcato Amazon Basics
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Normalmente mi affido a GST3D per le mie scorte di PLA, a pacchi da 10kg per volta per ottenere prezzi piuttosto buoni (12€/Kg spedito, al massimo, aspettando le offerte giuste) e, poiché dipingo nel 99% dei casi le mie stampe, utilizzo per la stragrande maggioranza del tempo PLA grigio, nero o bianco.
Ma questa volta ho bisogno di un filamento color oro/bronzo perché il pezzo non sarà verniciato e mi metto alla ricerca su Amazon.
Onestamente, non per tirchieria, non mi piace spendere 30€ per una bobina e vado alla ricerca di un prezzo più interessante.
Casualmente mi imbatto in una Bobina da 1Kg di PLA in offerta, scontata del 20%, marcata Amazon, color bronzo, a poco più di 17€ con Amazon Prime.
Non ci penso due volte e acquisto.
Come sempre, il giorno dopo, il corriere bussa e mi consegna il pacco.
Apro subito la confezione e controllo: il colore non sembra male.. anzi... e per la prima volta in due anni che compro PLA, all'interno della scatola c'è un sacchetto a chiusura ermetica per proteggere dall'aria la bobina una volta riposta al suo posto.
Interessante, accessorio intelligente.
Sulla confezione è espressamente indicato "made in China", ma ciò non significa automaticamente carenza di qualità.
Mettiamo subito alla prova il filamento: carico la bobina sulla mia Anycubic iMega 3S completamente stock e stampo la mia Temp Tower (quando si utilizza un filamento che non si conosce, va sempre fatta! Potete leggere il mio Trovare la temperatura ideale di stampa di un filamento PLA per saperne di più).
La TempTower, come sempre, lascia pochi dubbi: analizzando i ponto, le curve e i dettagli, la temperatura più adatta sembrerebbe sui 190°.
Imposto in Cura il nuovo materiale Amazon Basics Bronzo con 190° di estrusione e 60° di riscaldamento Bed e lancio la stampa della 3DBenchy come Test di Stress per togliermi ogni dubbio.
E anche la 3DBenchy viene stampata correttamente: temperatura azzeccata.
Non male sto filamento.. davvero niente male....
E' chiaro che van fatte delle stampe diverse per apprezzare meglio questo filamento, ma dal primo impatto di stampa posso dire che ha un buon rapporto qualità/prezzo.
E brava Amazon!
Ponte Base ricarica Dr!ft Sturmkind
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Dopo le prime esperienza di uso della mia nuova M3 E30 Sturmkind Dr!ft (se volete approfondire l'argomento, vi sarà sufficiente collegarvi al Sito Web Ufficiale Sturmkind), ho progettato, stampato e colorato il mio personale ponte di ricarica.
Il cavo USB che porta corrente alla vettura è di quelli a calamita, con l'estremità già inserita nel modellino.
In questo modo, sarà sufficiente appoggiare la vostra auto Dr!ft sul ponte per farla caricare.
Oltre che molto bello esteticamente, è anche comodo!
Completamente realizzato e dipinto a mano.
Cavo incluso nel prezzo
Modello disponibile nello Shop IlKawa.com.
Lego House - Billund
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Dopo la pazzesca visita alla Lego House a Billund (Danimarca), non ho potuto fare a meno che dedicarle un piccolo progetto.
Per chi non lo sapesse, la Lego House è il centro Lego che ospita il Museo Storico e tante tante aree dedicate alle costruzioni Lego, creando una simbiosi tra il vecchio mattoncino e la tecnologia in modo superbo.
Le ore passano velocemente e non vi capiterà mai più nella vita di affondare le mani in milioni di mattoncini a vostra disposizione per scatenare tutta la vostra fantasia.
Vi ritroverete bambini in un attimo.
Così, dopo aver effettuato alcune ricerche sul Web, ho ritrovato i progetti della Lego House e l'ho riprodotta in 3D con Fusion 360.
Successivamente l'ho stampata in due versioni in 3D: una grande 9,5cm x 7.2 e l'altra, decisamente più piccola, di soli 4,5 x 3,4 cm, realizzandone un portachiavi.
I due pezzi sono poi stati colorati a mano con colori acrilici.
Le due realizzazioni sono prenotabili solo inviando un messaggio a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. richiedendone prezzi e disponibilità.
Oppure, se volete stamparvelo e colorarvelo da soli, potete acquistare il modello su Cults3D, insieme a tanti altri miei modelli creati e disponibile sulla piattaforma.
Stampare bene con la vostra stampante 3D
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Sempre più spesso mi ritrovo a leggere richieste di aiuto per problemi di stampa di PLA con le vostre stampanti 3D.
Sottoestrusione, aderenza al Bed, sovraestrusione, stringing.... i motivi son sempre gli stessi.
Quello principale è soprattutto che una stampante 3d non è come una comune stampante a inkjet che collegate semplicemente al vostro laptop e usate anche senza alcuna esperienza....
La stampante 3D è, almeno per ora, decisamente uno strumento più complesso e se non volete stampe fallite o difettose, un minimo di conoscenza del prodotto lo dovete per forza avere.
Mettetevi l'animo in pace: dovete capirne per forza qualcosa e, se ancora non ne capite, dovete imparare.
Sono certo che se non siete dei grandi esperti o maniaci informatici, avete quasi sicuramente saltato uno dei passaggi qui sotto, prima di passare al vero utilizzo della vostra nuova stampante.
In questo caso specifico, la stampante è una Anycubic iMega 3S (una delle più economiche in commercio), a filamento, con un Bed Ultrabase.
Ho così pensato di realizzare questa Guida che è una serie di miei articoli, tramite i quali, sono certo, risolverete il 99% dei problemi con la vostra stampante 3d a filamento.
Passo 1: Livellamento meccanica della Anycubic iMega 3S
Passo 2: Livellamento del Bed
Passo 3: Pulizia del Bed
Passo 4: Inserire e rimuovere un filamento
Passo 5: Taratura dell'Estrusore della Stampante 3D
Passo 6: Trovare la temperatura ideale di stampa di un filamento PLA
Passo 7: 3D Benchy (Test di stress)
Usare uno Slicer
- Cos'è e come funziona uno Slicer
- Ultimaker Cura: Impostazioni Principali
- Ultimaker Cura: Impostazioni di Stampa
- Qualità
- Pareti
- Velocità
Consigli Vari
- Acquistare un Filamento: quale scegliere?
- Cura e stoccaggio delle Bobine di filamento
- Oggetti in 3D da stampare: dove trovarli?
- Stampa 3D: orientare correttamente un oggetto sul piano di stampa.
Manutenzione Ordinaria e Straordinaria
- Gruppo Estrusore: Descrizione, Funzionamento e Manutenzione
- Eliminare il Sensore di Filamento
- Sostituzione Ugello
- Sostituzione Hotend
- Sostituzione Raccordo Rapido Pneumatico
La Guida è ancora in fase di ultimazione quindi non restateci male se qualche articolo manca o è incompleto.
Sto lavorando per rendere la vostra esperienza nella stampa 3d più semplice possibile.
Restate connessi per non perdervi i prossimi sviluppi!
Flight Simulator 2020, Mission "Beat the Sun"
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Si può battere il sole?
Nella realtà, ad oggi, è già stato fatto qualche tempo fa' in un particolare pacchetto di volo che permetteva ai clienti di festeggiare il capodanno più volte, volando alla rincorsa del tempo in direzione Ovest.
Si può quindi anche ringiovanire?
Un paradosso probabilmente un po' forte, ma con l'avvento del pacchetto dedicato a Top Gun "Maverick", l'aereo sperimentale Darkstar potrebbe perfino permetterlo.
Partiamo col dire che non è fantascienza, ma un aereo sperimentale davvero esistente, ipersonico, che permette di volare al limite della Stratosfera (attorno ai 275.000 piedi) a velocità di MACH 10, cioè 10 volte la velocità del suono (circa 12.348 km/h).
E per far questo, utilizza particolari motori, chiamati "Scramjet".
Voglio provare a vedere cosa succede, tentando una simulazione il più realistica possibile.
So già che il Flight Simulator per XBox che uso io non mi permette di chiamare il rifornimento del carburante nel parcheggio dell'Aeroporto, quindi questa operazione la compirò fantasiosamente.
Imposto anche Meteo Reale, danni tutti attivi, massima simulazione, partenza dal parcheggio GATE 820 di Orio al Serio (LIME) a Bergamo, alle ore 22:00 (UTC 20:00) del 18 Luglio 2022, al buio.
Traccio la rotta al limite della portata indicata con l'aereo col pieno di carburante e inserisco la destinazione di St. John's (CYYT), in Terranova, Canada, con una distanza di 4.648 km.
Il tempo di avviare i servizi e i motori (con il Darkstar è davvero questione di un minuto).
Batteria ON, APU ON, Motori 1 e 2 su "Accensione" e una volta partiti quelli APU Off (il tastino appena a destra di quello che avete messo ON prima), Generatori Motori su On, tutti i Beacon e Luci accese, via i freni di parcheggio e partenza con le comunicazioni con la Torre di Controllo per le operazioni di rullaggio e decollo.
Poco dopo, decollo dalla pista 28, alla rincorsa del Sole.
Si sale con un'angolo di circa 15° fin sopra i 30.000 piedi, poi di punta il muso leggermente verso il basso e si attende di salire un po' di velocità...
Arrivati attorno al Mach 2 ripunto il muso un po' verso l'alto e a Mach 3, oltre i 30/40 mila piedi di altitudine, attivo le pile a combustibile e gli Scarmjet.
E via, verso i 275.000 piedi e Mach 10.
Mi rendo subito conto che sono ben più rapido del Sole, che compare all'orizzonte e lentamente sale in cielo durante tutto il volo.
A circa 200 Miglia Nautiche dall'Aeroporto di St. John's diminuisco al minimo la potenza degli Scramjet e inizio la discesa con una velocità verticale di 80/100 mila piedi al minuto, per poi rallentarla sotto la quota di 100.000 piedi.
Sotto ai 50.000 piedi e i Mach 4, i motori tradizionali si avviano e spengo gli Scramjet, portandomi alla quota di crociera di 5.000 piedi con i motori al 60% di potenza, scrutando l'orizzonte in vista dell'Aeroporto.
Entro poco, atterro con successo in Terranova e parcheggio il mio Aereo al GATE 48.
Sono le 17:51 ora locale (UTC 20:51); ho già recuperato più di 4 ore ed è sempre il 18 Luglio.
Dal menù principale di Flight Simulator, traccio la nuova rotta, osando sforare il raggio massimo di portata indicata a pieno carico di carburante ed inserisco l'aeroporto di Los Angeles (KLAX), sulla costa dell'Oceano Pacifico, a 5.558 km di distanza.
Riparto dallo stesso GATE del St. John's, alla stessa ora di quando ho spento l'apparecchio: le 17:51 ora locale e decollo ancora dalla pista 29.
Imparata una volta la sequenza per raggiungere i MACH 3 ed avviare gli Scramjet, si ripete sempre con più comodità e relax, così in poco tempo mi ritrovo sopra gli Stati Uniti d'America a MACH 10.
Pochissimo dopo riesco ad atterrare con un po' di caos fra le nubi basse; è sempre il 18 Luglio e sono le 14:44 ora locale (UTC 21:44).
In meno di due ore tra setup sistemi, taxi, rullaggi, decolli e fasi di atterraggio, sono quasi dalla parte opposta del Globo e ho recuperato ben 7 ore e un quarto.
Da Los Angeles non ce la faccio ad arrivare in Giappone in una sola tirata e mi tocca fare scalo a Honolulu (PHNL) con una tratta di 4.153 km.
Decollo quindi dal LAX dalla pista 7S e arrivo a Honolulu alle 11:30 locali (UTC 22:30) con un tempo splendido e atterro senza faticare.
Faccio una verifica veloce per la prossima tappa e mi rendo conto che il Giappone, meta più vicina, è ben oltre il raggio di portata del mio Darkstar...
Per giungere all'Aeroporto di Kushiro (RJCK) dovrò percorrere 5.858 km, ma so anche che quando sono atterrato al LAX, dopo 5.558 km, i miei serbatoi non erano ancora vuoti, quindi decido di rischiare e imposto la rotta.
Alle 11:30 locali ad Honolulu (UTC 22:30), riparto dal parcheggio 138 e decollo dalla pista 4D in direzione Kushiro.
Avevo ragione: il carburante è sufficiente per la tratta.
Il raggio di portata indicata dal menù di Flight Simulator è completamente errato; non solo sono andato parecchio oltre il raggio visualizzato, ma sono atterrato con quasi un 30% di carburante per gli Scramjet inutilizzato, quindi è possibile volare per tratte superiori ai 6.000 km.
Atterro a Kushiro e parcheggio al Gate; spengo i motori e sono le 8:10 locali (23:10 UTC).
Per poco non mi sono visto l'alba... la stessa alba che c'era a Bergamo poche ore fa', prima che decollassi.
Se mi fermassi qui, avrei ancora tutta la mattinata a disposizione...
Il Sole si batte eccome!
Lo sappiamo tutti che in realtà questo è un nuovo giorno e che questa sarebbe stata l'alba del 19, non 18 Luglio.
Ma io so che questo è lo stesso Sole che era appena scomparso sotto l'orizzonte alla mia partenza e che ora ho più che raggiunto; per me è ancora lo stesso giorno.
Da Kushiro (RJCK) alle ore 8:10 (23:10 UTC), riprendo dalla piazzola di Parcheggio 6, riavvio i sistemi e mi dirigo verso la Russia, Celjabinsk (USCC) per una tratta di 5.836 km.
Inutile osare di più, perchè poi dalla Russia a casa restano circa 3.000 km e comunque non riuscirei in un solo volo.
In Russia atterro, giungo al Parcheggio e spengo i sistemi alle 5:12 locali (UTC 00:12).
Poco dopo, riavvio tutto e mi preparo per l'ultimo tratto: USCC fino a Orio Al Serio (LIME), per soli 3.760 km.
Atterrare al buio con questo aereo è terribile... non si ha visibilità in alcun modo e mi tocca andare a lume di naso, servendomi soprattutto del volo strumentale, ma alle 2:51 locali arrivo al Gate (UTC 00:51).
Mission "Beat the Sun": compiuta.
In meno di 5 ore (esattamente 4 ore e 51 minuti) ho fatto il giro del mondo completo, atterrando per rifornire solo 5 volte.
Certamente non sono ringiovanito, ma invecchiato di 5 ore comunque: sembrerebbe che il paradosso sia smentito e che ci hanno fatto credere cose errate nei film di Superman quando volando attorno alla terra riportava indietro il tempo!
Sono convinto che questo mio personale record di 4 ore e 51 minuti si possa facilmente infrangere organizzando un rifornimento sulla pista di atterraggio e non al Gate.
Inoltre, ora che sapete che si possono percorrere tratte superiori ai 6.000 km con il Darkstar, penso possiate ridurre le distanze facilmente.
Buon volo a tutti!